Ivan Theimer
dal 6 luglio al 16 settembre 2007
dal 6 luglio al 16 settembre 2007
Descrizione
IVAN THEIMER - Mito e presente- di Vittorio Sgarbi
Ivan Theimer conosce con chiarezza la propria posizione nel presente e nella storia. Ha il senso della distanza, della propria, e della vicinanza, quella elettiva per il destino che ci si sceglie. Oggi l'Oriente, l'India, il Tibet; ma negli anni della formazione, partito da Olomouc, Parigi, Venezia, Roma, e, come residenza, Monteggiori, vicino a Lucca e a Pietrasanta, luoghi di visione, di meditazione e di lavoro. In una illuminante dichiarazione ci rivela: "Quando si lascia un Paese, si è colpiti dalla pregnanza delle proprie radici. Oggi le mie radici sono culturalmemte definite da influenza che vanno dal Bernini alla scuola neoclassica francese, dal Rinascimento all'architettura barocca. Sono nato alla frontiera dell'impero romano, dell'Italia, della Moravia. Sono più interessato alle loro frontiere che ai loro territori!". È proprio per questo spirito che egli non vuole prescindere dalle tipologie classiche e riabilita l'obelisco, la colonna, le metope, la stele. Nessuna forma però resta nel suo impianto originario perché è come se il tempo e la natura l'avessero attraversata e trasformata. Lo scultore, oggi, si confonde con i classici: in questa piena consapevolezza Theimer avverte che le radici e la memoria sono più importanti del loro oblio, nella tabula rasa da cui parte l'esperienza di qualunque avanguardia. Proprio perché non vuole negare le proprie origini, ma arricchirle e moltiplicarle, proprio perché vuole essere denso, e "pregnante", arricchito della conoscenza della storia e anche della storia cui non appartiene, Theimer sente il tempo come suo complice. L'aspirazione a "entre absolument moderne", rivendicata da Rimbaud, non gli appartiene. Egli vorrebbe aggiungere ai diritti dell'uomo e del cittadino, da lui celebrati in un monumento a Parigi, il diritto alla bellezza, un valore costante e immutabile, tanto limpido nel dichiararsi quanto arcano nel riprodursi, nel rinnovarsi...