Miti Greci
Archeologia e pittura dalla Magna Grecia al collezionismo
dal 3 ottobre 2004 al 16 gennaio 2005
dal 3 ottobre 2004 al 16 gennaio 2005
Descrizione
Se consideriamo il “mito” (dal greco mythos = parola, discorso) nel suo signi.cato primo e profondo - che bene Platone (Atene, 427-347 a.c.) sintetizzava come “racconto intorno a dei, esseri divini, eroi e discese nell’aldilà” - poco o nulla potrei aggiungere a commento della scelta dell’Assessorato Regionale alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia da me diretto, di patrocinare e sostenere questa originale quanto inconsueta Mostra. Tuttavia nel nostro progetto di rivisitazione disincantata ma assai attenta di questo tema, il cui contenuto sostanziale e simbolico si perde nella notte dei tempi, c’è la consapevolezza che alle origini - pur nella dialettica contrapposizione con il logos, argomentazione razionale - il mito dovesse costituire una risposta appagante e soddisfacente a interrogativi di carattere sociale e psicologico, relativi ai fenomeni naturali, alla descrizione di luoghi, riti, nomi dai signi.cati perduti, alla comprensione e giusti.cazione di usanze e istituzioni. Anche noi, uomini e donne del terzo millennio, ci rivolgiamo al mito per chiedere ancora risposte. Per capire, per esempio, come si possa ricostruire il volto di una Civiltà, quella della Magna Grecia e della sua splendida .oritura tra i secoli VII e VI a.c. Desueto e prezioso strumento di indagine conoscitiva è - oggi - l’arte, in gran parte ceramografica, che contraddistinse quella Civiltà e che - proprio fissando le immagini del mito, perdute con la scomparsa dei manufatti pittorici greci - gli ha consentito di giungere fino a noi, con le sue suggestioni e i suoi misteri. Si tratta di un percorso di ricerca che la Regione Lombardia ha intrapreso anni fa con l’acquisto della splendida Collezione Lagioia, rara raccolta di vasi dell’Apulia di ammirevole bellezza e di enorme interesse storico e artistico, la cui collocazione al Museo Archeologico di Milano ha già assicurato una pubblica e apprezzata fruizione di materiali che ora la Mostra estende in modo organico anche con intenti divulgativi. Così l’ampliamento delle conoscenze scientifiche e filosofiche del mondo greco si raccorda in modo indimenticabile e, ritengo, duraturo con la contemplazione della bellezza sublime che è all’origine proprio del mito e che è fissata per sempre nella magia che questa Mostra generosamente offre. Ettore A. Albertoni Assessore Regionale alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia ... continua a leggere