Armin Linke
L'apparenza di ciò che non si vede
dal 16 Ottobre 2016 al 6 Gennaio 2017
dal 16 Ottobre 2016 al 6 Gennaio 2017
PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea - Via Palestro, 14 - 20121 Milano
Descrizione
sabato 15 il PAC inaugura con un’apertura straordinaria serale gratuita, dalle ore 18 alle 24, la mostra “L’apparenza di ciò che non si vede” del fotografo e filmmaker Armin Linke, nato a Milano nel 1966 e oggi di stanza a Berlino.
Promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta dal PAC di Milano con Silvana Editoriale e in collaborazione con lo ZKM | Centro per l’arte e la tecnologia dei media di Karlsruhe, la mostra è curata da Ilaria Bonacossa e Philipp Ziegler.
“Ogni giorno della nostra vita è ‘giornata del contemporaneo’ – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –, nel senso che ogni giorno si deve poter avere l’opportunità di riflettere sui molti differenti modi in cui gli artisti, con sensibilità più o meno affini alla nostra e formate in qualsiasi parte del mondo, leggono la realtà che li circonda.
Per confrontarci, misurarci, sorprenderci anche di ciò che semplicemente scorre davanti ai nostri occhi. Il PAC ci offre questa possibilità con la mostra di Armin Linke, che si inaugura proprio durante la Giornata del Contemporaneo 2016, proponendo a tutti noi, attraverso un’importante selezione dei suoi lavori, di accedere al livello carsico di quella riflessione che serpeggia sotto a tutto ciò che, apparentemente, si vede”. Per oltre vent’anni, infatti, Armin Linke è andato documentando la rappresentazione della natura, la storia del design e gli sviluppi tecnologici, nonché i continui mutamenti economici e ambientali che si accompagnano alla globalizzazione. Oltre al loro aspetto documentario, i lavori di Linke hanno la capacità di sfumare la linea di confine tra realtà e finzione e, in questa mostra, sono in dialogo non solo con scienziati e teorici di vari ambiti disciplinari, chiamati a misurarsi con il suo sterminato archivio fotografico, ma anche con l’architettura modernista del PAC, progettata da Ignazio Gardella.
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