I like things
dal 16 maggio al 18 giugno 2006
dal 16 maggio al 18 giugno 2006
Descrizione
Le opere di Martin Creed nascono dagli oggetti, dalle parole e dai suoni della vita di tutti i giorni. Come in una continua ricerca del grado zero della scultura, L’artista inglese utilizza tutti i materiali più semplici per costruire un mondo in cui ossessione e fantasia modificano e riscrivono la realtà. Per la mostra ‘I like things’, Martin Creed ha immaginato un percorso attraverso le cose di tutti i giorni, mettendo in discussione la loro identità e le loro propozioni. La sritta luminosa ‘SMALL THINGS’ (piccole cose) si ingigantisce fino ad occupare due intere pareti della sala mentre alcuni fogli di compensato, nelle misure più comuni disponibili sul mercato, crescono uno sull’altro fino a perfezionarsi in un’ideale figura geometrica. Gli interventi rapidi e radicali di Martin Credesi animano di vita propria, mettono in dubbio le convenzioni raccontano un mondo dominato da striscianti incertezze, improvvise fratture del quotidiano ma anche fastosi intermezzi. Un pianoforte impazzito sfugge al controllo dimposto dalla sua funzione e interpreta un inquietante balletto meccanico mentre due macchine del vento ridisegnano lo spazio attraverso il solo movimento dell’aria. Gli eccessi e le assurdità sono alla radice delle opere di Martin Creed: dalla fuga solitaria di uomini e donne attraverso le sale dell’esposizione fino all’abbandono di ogni speranza nel futuro di ragazzi che vomitano di fronte alla macchina da presa, anche il corpo umano fa parte della tavola degli strumenti dell’artista inglese che compone così squarci di bellezza convulsa. Per presentare le sue opere, Martin Creed ha scelto la rigorosa monumentalità del Palazzo dell’Arengario: come ogni mostra della Fondazione Nicola Trussardi, L’esposizione di ‘I like things’ è un’occasione un ica per riscoprire il nostro patrimonio artistico e architettonico. L’artista inglese ha scelto anche di affacciarsi sulla Piazza del Duomo con la scritta ‘ Everything is Going to Be Alright’. Dichiarazione di ottimismo e allo stesso tempo stoccata ironica sulla società dei consumi e sulla precarietà del nostro presente, l’opera di Martin Creed invita a riflettere siu messaggi ambigui dell’attualità mentre riporta i milanesi agli anni ’50, quando il boom economico illuminava la piazza con decine di neon promozionali.... continua a leggere