A caccia in paradiso
Arte di corte nella Persia del Cinquecento
dal 10 marzo al 27 giugno 2004
dal 10 marzo al 27 giugno 2004
Descrizione
L'idea di questa mostra nacque alla fine degli anni ottanta da una mia proposta all'allora direttrice Alessandra Mottola Molfino. Il grande tappeto di caccia del Poldi Pezzoli era di nuovo a casa, dopo la pulitura di cui mi ero interessato, e, preso dall'entusiasmo nel riscoprirlo in tutto il riacquistato splendore, mi venne l'idea di una mostra esauriente che spiegasse il ruolo del tappeto nella cultura medio-orientale, e lo inserisse non solo in una più ampia visione del contesto non solo storico e stilistico, ma anche allegorico, poetico, religioso e mistico della Persia, in un periodo di grandissimo splendore sotto il regno della dinastia safavide. Grazie a quest'ultima il paese, dopo aver attraversato un lungo periodo di guerre e incertezze, aveva trovato una relativa stabilità, soprattutto nella prima parte del XVI secolo sotto Shah Isma'Il e Shah Tahmasp. Un'estetica matura e ineguagliata che caratterizzerà tutte le arti di corte, dai manoscritti miniati alle eleganti e preziose legature, dai metalli niellati ai lussuosi tappeti e tessuti. Grazie all'entusiasmo di un piccolo gruppo di fedelissimi appassionati e studiosi, di Annalisa Zanni (Museo Poldi Pezzoli, Milano) e di Vishakha Desai (Asia Society, New York), che hanno creduto nell'importanza di una esposizione che per la prima volta si occupasse di uno dei più interessanti e affascinanti periodi dell'arte islamica, è stato possibile organizzare una mostra di respiro internazionale. Trovo molto importante fornire al pubblico italiano una chiave di lettura per avvicinarsi, attraverso opere di enorme fascino e bellezza, a una cultura poco conosciuta. Le arti visive così come la musica, la poesia e la letteratura possono essere uno strumento importantissimo per una comprensione ed elevazione spirituale che è in ultima analisi la funzione primaria dell'arte. John Eskenazi Curatore della mostra per l'Italia